
17 Giu Sordità e Alzheimer: esiste un legame?
Sono ormai diversi anni che la comunità scientifica ha portato alla luce il legame che esiste tra sordità e Alzheimer. Entrambi questi disturbi non hanno solo “effetti” comuni, come la tendenza all’isolamento, ma anche delle cause comuni, o meglio, una correlazione. Secondo recenti studi infatti, gli anziani con problemi di udito hanno maggiori probabilità di sviluppare l’Alzheimer rispetto a chi ha un udito nella norma. Si parla del doppio di probabilità per chi ha un’ipoacusia lieve, del triplo per chi ha un’ipoacusia moderata e del quintuplo per chi ha un’ipoacusia grave.
Ma qual è il rapporto tra sordità e Alzheimer?
Innanzitutto, dobbiamo chiarire che la parola sordità in questo caso non si riferisce alla sordità congenita, che si ha alla nascita, ma alla graduale perdita uditiva che può comparire in età avanzata. È una condizione che allontana le persone dal mondo esterno portandole ad affrontare la vita di ogni giorno con grande difficoltà, sforzandosi enormemente nell’elaborare suoni e nel cercare di comprendere il proprio interlocutore.
Ciò comporterebbe innanzitutto un continuo sovraccarico dello sforzo cerebrale proprio per cercare di comprendere rumori e voci e ad una vera e propria perdita di materia grigia. Questo porta ad una riduzione delle capacità cognitive proprio per la difficoltà di ascoltare e quindi di elaborare i concetti e, infine alla comparsa dell’Alzheimer.
Infatti, meno viene stimolato il cervello, più possibilità ci sono di sviluppare malattie cognitive come l’Alzheimer.
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